Dopo un intenso lavoro di pianificazione e ricerca da fine 2021 è stato inaugurato il primo grattacielo adattabile al mondo. Si trova nel campus di Vaihingen dell'Università di Stoccarda. Il grattacielo dimostrativo è di 12 piani e farà anche parte della mostra internazionale dell'edilizia IBA'27. E’ stato creato nell'ambito del Centro di ricerca collaborativa SFB 2144 "Adaptive Shells and Structures for Tomorrow's World" presso l'Università di Stoccarda.
L’edificio è alto circa 37 metri ed è composto da sensori e attuatori che consentono, ad esempio, di utilizzare un concetto di controllo intelligente per compensare le vibrazioni nella torre causate dalle forze del vento. In questo modo è possibile costruire molto più leggero di quanto sarebbe possibile senza l'adattabilità. I dodici livelli sono autonomi tra loro. Inoltre non vengono testati solo gli aspetti strutturali, ma anche innovativi sistemi di facciata. Le dimensioni dei moduli di facciata sono adattate alle dimensioni tipiche di un grattacielo. L'altezza del pavimento di 3,0 m corrisponde anche all'altezza dei singoli elementi della facciata.
A causa della simmetria a doppio asse, tutti e quattro i lati della facciata sono uguali, solo il lato rivolto verso la torre delle scale necessita di una porta di accesso per i pavimenti che non sono coperti con facciate di prova fin dall'inizio. E' installata una facciata primaria tessile come protezione dagli agenti atmosferici. L’edificio si modifica continuamente grazie ai punti di fissaggio flessibili ed è il più grande del mondo quale adattivo e cangiante.
“A causa della crescita della popolazione mondiale e del relativo aumento del consumo di risorse, - si legge sul sito dell’Università di Stoccarda - l'industria delle costruzioni, che è uno dei principali consumatori di risorse, non può più sottrarsi alla propria responsabilità sociale. L'adattabilità può svolgere un ruolo chiave nel settore edile nell'affrontare questa sfida. Con questa tecnologia, i limiti della costruzione leggera vengono chiaramente superati, perché l'uso di elementi adattativi consente di costruire componenti con fino al 70% in meno di materiale rispetto a un componente passivo.”